È stato un artista Enrico, un creatore, un prestigiatore della burla e insieme maestro del tocco serio, dell'iperbole che creava il mito e noi, pur sapendolo, ci lasciavamo sempre felicemente ingannare. Perché un lampo di follia, qualche intemerata ma soprattutto il gioco e l'ironia erano il suo tocco, sempre intento a creare nuove star, globali e talvolta effimere, per divertirsi, nel suo lettone-divano-ufficio. Enrico Lucherini , scomparso alla soglia del suo 93mo compleanno, è stato il primo grande comunicatore di cinema. "Stress" agent lo chiamavano, ma era ben altro e ci ha precipitati tutti, con libertà e provocazione, nella passione del cinema, senza sopracciglio alzato, onnivori.
Lascia un vuoto enorme: Lucherini non ha solo creato il mestiere del press-agent in Italia ma ha fatto letteralmente il cinema italiano, collaborando a decine di film anche con Fellini, Germi, Verdone, Salvatores, i fratelli Vanzina. Lucherini ha inventato lo star system italiano, dal mito di Sophia Loren a quello di Monica Bellucci, facendo dello scoop creativo, del retroscena gustoso e provocatorio un’arte. Rendendo insomma ancora più grande e magica la leggenda del cinema, come in quel sogno notturno che proprio lui si era inventato, Anita Ekberg che fa il bagno nella Fontana di Trevi, in quella “dolce vita” cinematografica che ha abitato sempre da iperbolico affabulatore, con ironia e amore.
La presidente Piera Detassis e tutta l'Accademia del cinema italiano